Il vizio di leggere

di Edith Wharton


Traduzione dall’inglese di Attilio Favaro e Jasminka Grendele

con postfazione di Attilio Favaro e testo originale a fronte

edizione Bookcounseling 2020 - pg. 69 - Euro 10,00

reperibile nelle biblioteche e nelle migliori librerie.

Un saggio incisivo e divertente che non può mancare nella libreria di lettori, aspiranti scrittori e conduttori di Gruppi di Lettura.

Tranchant e deliziosamente snob, Edith Wharton fa sorridere e riflettere su un’esperienza, quella della lettura, che non ha perso le sue attrattive malgrado tutte le trasformazioni – in peggio – che il mercato editoriale e la società dei consumi hanno escogitato per trasformare il libro in una merce come tante.

Con un linguaggio raffinato e ironico, la Wharton allestisce una galleria di ritratti di lettore: il militante, il divoratore di narrativa d’intrattenimento, lo schiavo del segnalibro, il consumatore di Baedeker, il moralista, il finto permissivista, il partecipante ai club di lettura. Tutte declinazioni del lettore medio – la Wharton lo definisce mechanical – presuntuoso nella sua dedizione alla lettura.

"Il lettore meccanico è schiavo del segnalibro: se perde il segno deve soccombere all’incresciosa necessità di ricominciare dall’inizio. Il lettore nato è il segnalibro di sé stesso. Rammenta istintivamente a che punto della narrazione ha lasciato il suo libro, e le pagine gli si aprono da sole là dove le ha chiuse."

 

L'autrice

Edith Wharton nasce a New York nel 1862.

Scrive numerosi romanzi, tra cui “La casa della gioia” e “Ethan Frome”. Con “L’età dell’innocenza” è la prima donna a ricevere il Premio Pulitzer (1921). Muore in Francia nel 1937. Il critico letterario Harold Bloom la inserisce tra i cento geni letterari degli ultimi tremila anni.

A distanza di oltre un secolo dalla sua pubblicazione nella “North American Review”, “Il vizio di leggere” – in una nuova traduzione e curatela – coglie ancora nel segno.

L'Eco dei GdL


Una satira in strepitoso anticipo sui nostri tempi.

Francesco, bibliotecario

 

Fin dalla prima lettura il breve saggio di Edith Wharton ha solleticato tutte le corde del mio personalissimo piacere di leggere. Tra le sue pagine ho trovato l’epitaffio che, come lettrice, vorrei inciso sulla mia lapide.

Jasminka, traduttrice di “Il vizio di leggere”

 

Un omaggio alla letteratura e ai godimenti che riserva al lettore solitario, né vizioso né virtuoso, semplicemente imperfetto.

Maria, lettrice di GdL

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