RECENSIONI
Una passione sinistra di Chiara Gamberale
Né romanzo breve, né racconto lungo, appena un abbozzo di storia: al centro una passione scomoda e ambigua, quella tra Giulio e Nina, uomo di destra e donna di sinistra, disprezzo reciproco malcelato e attrazione extraconiugale inevitabile.
Caricature? Sì, forse, eppure l’ho letto di un fiato. Mi ha lasciato un sapore strano un po’ amaro, come sono strane e talvolta amare le cose della vita. Eppure accadono, ti travolgono e ti fanno scoppiare a ridere da sola in mezzo alla gente.


Atti osceni in luogo privato di Marco Missiroli
E’ un romanzo letto quasi di un fiato, nel senso che ho preso la rincorsa e al secondo tentativo mi sono aggrappata alle sue frasi brevi a effetto, spesso insolitamente solenni, come se fossero parallele su cui eseguire un volteggio per atterrare sul morbido e ricevere la mia (sua) dose di applausi.
Che cosa potevo aspettarmi da un giovane protagonista di nome Libero, sguardo ingenuo anche quando è offuscato dagli ormoni dell’adolescenza, e aspetto da piccolo principe di Saint-Exupéry? Un racconto di formazione che non è mai catartico ma intessuto di un'attività sessuale intensa e monotona; la santificazione del padre e della madre che permette solo di riproporre con inconsulto entusiasmo una vita “fotocopia” in chiusura di romanzo; un orizzonte di libertà delineato dai maestri di vita indicati – tra gli altri – in Camus e Buzzati, e sempre eluso.
Tuttavia è proprio l’amore per la letteratura e per i grandi scrittori, di cui offre titoli e suggestioni, che mi ha fatto apprezzare il romanzo di Missiroli e l’intuizione che con "atti osceni in luogo privato" egli non si riferisca allo sdoganamento dei pompini esplicitamente citati fin dalle prime pagine, bensì all’atto della scrittura (e lettura) che può liberare da ogni dipendenza, proprio come accade a Libero che, avido lettore, diventa scrittore.
A CHI VUOI BENE
E' stato come guardare un film poliziesco americano di ottima fattura, con il vantaggio di sentire come propri i sentimenti delle due protagoniste: entrambe donne, poliziotte e madri sono chiamate ad incarnare l'eterna contrapposizione tra Bene e Male, mentre cercano di salvare la figlia di una delle due. Con loro, ad un ritmo serrato e a fronte di continui depistaggi, ho dovuto chiedermi e scegliere "a chi vuoi bene?"


Tre cavalli di Erri De Luca
“Leggo solo libri usati. Li appoggio al cestino del pane, giro pagina con un dito e quella resta ferma. Così mastico e leggo.” Mi affaccio cauta e curiosa in un interno d’osteria, dove un giardiniere cinquantenne, voce narrante del breve romanzo di De Luca, sta consumando il pranzo; passo accanto al suo tavolo, sbircio il libro, avventure di mare, e sono già delusa. Ma quello alza gli occhi, vivi, e con voce risolta si rivolge all’oste “Sei un galantuomo, hai buono il vino sfuso…”.
Ed ecco io sono il giardiniere, guardo attraverso i suoi occhi, narro di una vita epica e avventurosa, la mia, ma non conosco verbi al passato, perché tutto è scritto nella carne; non so nulla del futuro, per questo uso parole masticate a lungo che sanno di silenzi. Non sono né uomo né donna, ma un essere umano antico caduto sulla terra. Un giardiniere.